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CARO DIARIO,

quand’ero piccola il mio sogno era di suonare il piano. Studiavo in un collegio di suore e nella sala mensa si trovava un grande pianoforte a coda nero. Sempre silenzioso. Allora io, studente delle elementari un po’ birichina, appena potevo uscivo dall’aula e incurante della dispersione del suono iniziavo a pigiare i tasti. Quante note! E non quelle musicali ;)

Crescendo, con i primi stipendi (sì, crescendo un bel po’) sono riuscita a comprarmi un pianoforte. Le prime lezioni. I primi solfeggi. Qualche piccolo concerto. Una vera passione. Poi piano piano smisi di danzare con le dita quella distesa di tasti bianchi e neri, un po’ anche colpa dei vicini di casa che non apprezzavano particolarmente la mia musica. Ora, anche se non dovrei dirlo per non sembrare la classica mamma che proietta le proprie aspirazioni mancate sui figli, mi piacerebbe che anche la mia bambina imparasse a suonare uno strumento. Ogni tanto, anche se è ancora piccola, la stimolo alla passione della musica. E qui il mio piano si incrocia con la storia del Museo del Cavallo Giocattolo e con questo diario. Io e la mia bambina eravamo domenica scorsa al concerto di musica classica organizzato da Lake Como Festival. Sentire echeggiare già all’ingresso del Museo le note di prova di un’arpa che duettava con un flauto ci ha subito rapito. Abbiamo visto il Museo, che ancora non conoscevamo, con la dolcezza della musica nel cuore. Poi il concerto vero e proprio dal titolo accattivante “Musical Toys”. Nel primo pomeriggio abbiamo proseguito la giornata tra musica e museo partecipando all’evento gratuito “Conosci lo strumento?” dove i bambini hanno potuto toccare e sperimentare strumenti e musiche. L’arpa di Floraleda era più grande della mia piccola, ma è riuscita comunque arrivare e pizzicare le prime corde ed emettere qualche suono. Che emozione!

Mamma Livia- 45 anni

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