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CARO DIARIO,
sabato scorso con mia nonna e mia mamma sono stato a Como dove ci sono stati i signori del Museo del Cavallo Giocattolo per un pomeriggio intero. Io vado spesso al Museo e mi piace tantissimo ma a Como era ancora più bello. Un parco immenso, il lago, i cavalli con la carrozza, una villa, uno spettacolo bellissimo e tanti regalini inaspettati.
La prima sorpresa è stata appena arrivati: faceva tanto tanto caldo e il sole era forte e quindi appena dicevamo i nostri nomi ai signori loro ci regalavano un cappellino. Io l’ho scelto blu che la mamma ha detto mi sta bene con tutti i vestiti che ho. Quando sono arrivato io, la carrozza stava facendo scendere gli altri bambini e si stava preparando a venirci a prendere all’ingresso di Villa Olmo dove aspettavamo. Era il mio turno, ….ed aspettavo questo turno da una settimana. I due cavalli bianchi che trainavano la carrozza erano bellissimi ed eleganti vestiti anche loro con dei cappellini gialli sulle orecchie. Io sono salito con la nonna e tanti altri bambini con le loro famiglie. Foto di gruppo e i cavalli sono partiti. Abbiamo fatto un giro lunghissimo, siamo passati nel parco dietro alla villa e poi ancora vicino al lago e lungo le stradine con i sassolini fino a raggiungere l’ingresso. La cosa più bella era il rumore degli zoccoli che facevano i cavalli quando passavamo sotto gli archi e non c’era il prato ma il pavimento duro. Il rumore era proprio uguale a quello che facevo io fin da piccolo imitando i cavalli. Anche il nostro giro è finito all’ingresso principale della villa dove tutto era già pronto per lo spettacolo.
Eravamo in un salone molto bello e grande. Ma eravamo tantissimi e tutto era pieno. Il signore del Museo ci ha spiegato che nella sala dove eravamo, tanti anni fa, facevano le feste e ballavano, e anche noi stavamo festeggiando due compleanni importanti con uno spettacolo molto bello. Poi al buio è iniziato lo spettacolo. Un altro signore ci ha raccontato con una bella voce di quello che si può fare con una matita, dei colori e con la fantasia e intanto disegnava quello che raccontava. Lui lo faceva in piccolo davanti a sé, ma noi lo vedevamo in grande su un telo enorme. Disegnava case, città, paesaggi, mari, deserti, animali, buffi uomini e tanti tanti cavalli. Anche 10 o 100. Lui raccontava e quello che voleva lo faceva succedere, ...anche cose buffe. Anche alla mamme e alla nonna che erano lontane da me è piaciuto lo spettacolo, penso tanto. Finito lo spettacolo e usciti la festa non era finita; c’erano altri due regali per noi bambini. Palloncini della Chicco bianchi e azzurri come i colori della squadra della nostra città e la merenda al cioccolato. Grazie, grazie, grazie. E ora vado a disegnare che mi è venuta voglia.
Mauro, 11 anni e mamma Isa